LOGO_CGS (2)Riteniamo un valore essenziale la consapevolezza del proprio sé corporeo in quanto radice del sé, dell’identità personale e di ogni emozione. Siamo convinti della fondatezza di alcuni principi della bioenergetica, secondo cui ogni serio processo di crescita e di mutamento della personalità implica sempre anche un coinvolgimento corporeo e, di converso, agendo sul corpo è possibile agevolare lo sviluppo della personalità umana.

Lavorare con il corpo significa fare ‘esperienza di vita’, entrare ‘dentro la propria pelle’, prendere contatto con le proprie emozioni più profonde (prima fra tutte la paura), quelle che, quando non affiorano alla consapevolezza, condizionano negativamente e di fatto limitano l’espressione della propria personalità e il proprio “stare nel mondo”.

Le emozioni sono personali e hanno sempre una ‘sfumatura’ individuale: lavorando a livello corporeo si può arrivare a riconoscerle in se stessi (“Educazione emozionale”) e quindi acquisire quel grado di sicurezza e autostima che di fatto rendono possibili un sano e rispettoso incontro con l’Altro-da-sé (Rispetto e arricchimento reciproco – Relazioni interpersonali positive).

E’ a partire dalla concretezza del corpo (stare – spingere – tirare – appoggiarsi –  dare peso – toccare…. termini comunque grossolani rispetto alle infinite sfumature della relazione corporea) che è possibile far esperienza concreta del rispetto e acquisire la capacità di relazionarsi bene con gli altri (creazione di transazioni positive con gli altri e con il proprio ambiente, sia quello ‘prossimo’ della scuola che quello più ‘ampio’ dell’ambiente naturale).

La relazione con l’altro dev’essere sempre di ‘ben-essere’, cioè deve essere basata sul rispetto reciproco e, quindi, aiutare entrambi a crescere e ad essere se stessi al meglio; parte sempre dalla corporeità e non può fare a meno di un atteggiamento ‘sperimentale’ e riflessivo che significa non dar nulla per scontato e farsi sempre domande sulle ‘regole non scritte’, cioè sull’ ‘ammaestramento psicomotorio’ che inizia a partire dalla famiglia e che finisce per stratificare sulle nostre modalità corporee originali una serie di condizionamenti e convenzioni limitanti che intervengono pesantemente sia sul vivere/esprimere le proprie emozioni, sia sul creare relazioni positive con gli altri. Bisogna diventare consapevoli che quel gesto o quella determinata postura non sono né universali né necessari, ma sono frutto di un condizionamento. E che questo ha una sua utilità e giustificazione a livello sociale ma che è possibile anche – in un contesto protetto come quello della scuola – fare/sperimentare/essere modalità diverse.

Nei laboratori CorpoGiochi®, il bambino crea scambi positivi con gli adulti e può aiutarli a migliorare ed evolversi, permettendo loro di acquisire una maggior consapevolezza dei condizionamenti sociali che insistono sul corpo, che passano dal corpo e che tolgono la libertà di movimento/espressione. Si tratta di un traguardo di lavoro comune sia per i bambini che per gli adulti coinvolti nel processo di apprendimento/insegnamento, nell’ottica di un miglioramento continuo. Traguardo che si può raggiungere se anche l’adulto accetta di avere un ruolo aperto, ‘in fieri’, e mette le sue competenze e i suoi saperi al servizio del ben-essere comune, sperimentando, giocando, imparando, migliorando e divertendosi insieme ai bambini.

PER SAPERNE DI PIU’:

www.corpogiochiascuola.org